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Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Creative Europe, vede la Provincia di Bergamo con il ruolo di capofila, e riunisce cinque organizzazioni partner provenienti da tutta Europa e con differenti campi di specializzazione.
THRIVE mira a migliorare l’attrattività delle aree rurali preservando e promuovendo il patrimonio culturale immateriale, che spesso non è sufficientemente valorizzato. Il progetto creerà una strategia territoriale per coinvolgere e trattenere i giovani talenti nelle aree rurali bergamasche attraverso la digitalizzazione e la conservazione del patrimonio culturale immateriale, promuovendo l’accrescimento delle competenze e la resilienza delle comunità rurali.
Una delle principali attività progettuali è consistita nella mappatura delle risorse culturali immateriali del territorio bergamasco, raccogliendo dati quantitativi sul numero e tipologia di risorse culturali immateriali ad oggi esistenti. In seguito, questa mappatura quantitativa è stata oggetto di una attività partecipata con stakeholders locali, con l’obiettivo di raccogliere dati qualitativi (input, opinioni, azioni da intraprendere) utili allo sviluppo di una strategia di progetto e di un piano di marketing per la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale bergamasco. La Provincia di Bergamo, con il supporto di esperti dell’Università di Valencia (Partner di progetto), ha dunque organizzato nelle giornate del 2 e 3 aprile 2025, presso la propria sede, una serie di interviste e focus group. Gli stakeholders chiamati a partecipare a questa attività sono stati diversi e appartenenti a differenti campi di expertise, sia dal settore pubblico e privato.
Dalle interviste e focus groups realizzati sono emersi alcuni concetti chiave: il patrimonio culturale immateriale rappresenta un driver per lo sviluppo sostenibile, così come il coinvolgimento delle giovani generazioni è una priorità strategica: il patrimonio culturale deve essere visto come potenziale trampolino di lancio per iniziative imprenditoriali, di innovazione e di miglioramento della qualità della vita. Inoltre, il digital storytelling come fattore abilitante: c’è stato un consenso unanime sulla necessità di approcci digitali innovativi, quali esperienze immersive e social media storytelling per aumentare la visibilità, l’accessibilità e l’attrattività del patrimonio sia per i residenti che per i turisti. Unanime consenso è stato espresso anche relativamente al potenziale economico del patrimonio culturale: gli stakeholders hanno sottolineato il potenziale per la creazione di posti di lavoro legati al patrimonio a condizione di creare sinergie tra turismo, gli strumenti digitali e gli incentivi alle piccole imprese.
In definitiva, è emerso che la valorizzazione delle risorse culturali immateriali del territorio bergamasco può farsi effettiva solo se le comunità locali vengono coinvolte in un forte senso di appartenenza: la creazione di una forte narrazione dell’identità locale può sia prevenire l’emigrazione giovanile sia ri-attrarre chi è emigrato e vede un valore nelle proprie radici culturali. Questo senso di appartenenza si rafforza quando i giovani diventano narratori attivi e non semplici destinatari passivi.
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