SardGen: Imprese ed enti pubblici contro le malattie genetiche

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Oggi, giovedì 22 maggio, l’auditorium del Parco scientifico – Pula – ha ospitato la presentazione del programma di prevenzione medica e ricerca SardGen. Ai lavori sono intervenuti Carmen Atzori (direttrice generale Sardegna Ricerche), gli assessori regionali alla Programmazione e alla Sanità, Giuseppe Meloni e Armando BartolazziGavino Mariotti (rettore Università Sassari), Gianluca Cadeddu (program manager, e.Ins), Francesco Cucca (genetista, responsabile scientifico SardGen).

Gli interventi. “Sono molto orgogliosa di far parte di un progetto che mette assieme tanti portatori sani di fiducia. Saremo parte attiva dei lavori con i nostri laboratori Biomed, così come la Biobanca sarda sarà centrale nel rilancio del Parco tecnologico” ha detto Carmen Atzori. “Momento molto importante, sigliamo una sinergia tra istituzioni che vale una scommessa per la Sardegna del futuro. Come amministrazione ci siamo fatti trovare pronti per il bene delle future generazioni” ha aggiunto Giuseppe Meloni. “Riconosciamo l’enorme valore di SardGen, ha rilevanza mondiale e dovrà svilupparsi sempre più in Sardegna. Investire in centri in centri come questo, e nella ricerca, significa risparmiare risorse in futuro” ha rimarcato Armando Bartolazzi. “L’Università ha lavorato al progetto durante il lockdown. Siamo arrivati terzi su 128 al bando dell’Unione europea. Necessario investire sulla progettualità, le risorse ci sono, vanno intercettate e spese per progetti di utilità pubblica” ha sottolineato il rettore Gavino Mariotti. Per Gianluca Cadeddu “SardGen ha unito i principali attori dell’innovazione in Sardegna. Coinvolge oltre 500 operatori, e sono stati reclutati 150. Abbiamo già dieci brevetti per un progetto che prevede sostenibilità prospettica e coinvolgimento dei cittadini. Lo slogan? Dalla ricerca all’impresa”. Un percorso solido, con a dispozione circa 50 milioni di euro, che ha sposato pubblica amministrazione, atenei, imprese e ricercatori. “Vogliamo estirpare malattie gravi come la Sclerosi multipla. I progressi della ricerca  contribuiranno a potenziare la medicina preventiva e a ridurre i costi sanitari. I benefici per la popolazione si tradurranno in una salute migliore con una qualità della vita superiore e un aumento dell’aspettativa di vita in salute. Prevenire apporta benefici immediati che deriveranno dall’esecuzione di una batteria di analisi biochimiche condotte con il coinvolgimento delle aziende ospedaliere universitarie di Sassari e Cagliari e dell’Arnas Brotzu” ha spiegato Francesco Cucca.

Finanziamenti e Biobanca. Il 17 aprile scorso la Giunta regionale ha approvato la realizzazione della Biobanca Sarda, infrastruttura pubblica di rilevanza strategica per il rafforzamento della medicina preventiva, della ricerca scientifica e del trasferimento tecnologico nel settore biomedico. L’iniziativa è cofinanziata con fondi Pnnr dall’Unione Europea e dalla Regione Sardegna, progetto “Genes for health”. La Biobanca ospiterà attività di ricerca e sviluppo per la messa a punto di nuovi farmaci fondate su analisi genomiche e immunologiche approfondite. “I dati genetici raccolti – ha spiegato il professor Cucca – avranno un’utilità clinica accertata e validata per la diagnosi e prevenzione di malattia. E potranno essere messi a disposizione del sistema sanitario regionale per un utilizzo in linea con il consenso libero, specifico e informato espresso dai candidati partecipanti al progetto. Il programma ha per bersaglio lo sviluppo di farmaci mirati ed efficaci, utili per patologie autoimmuni ed ematologiche, molto diffuse in Sardegna”.



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