150 milioni di investimenti il piano Zes per Caivano

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Una cinquantina di Autorizzazioni uniche rilasciate soprattutto da agosto 2024 a oggi. E, sempre lo scorso anno, investimenti per circa 150 milioni da parte delle 70 aziende che hanno fatto richiesta e ottenuto il credito d’imposta.

La Zes unica è ormai “di casa” nell’area industriale di Caivano, una delle più importanti della Campania e del Mezzogiorno, con simboli riconosciuti della qualità del Made in Italy agroalimentare come Caffè Borbone e Acetificio De Nigris.

GLI ESEMPI VIRTUOSI

Ci sono anche loro, non a caso, nell’elenco delle Autorizzazioni concesse per progetti di ampliamento logistico e produttivo dei rispettivi siti.

E parliamo, nel caso di Massimo Renda e Armando De Nigris, di due neo Cavalieri del Lavoro, insigniti lo scorso anno della prestigiosa onorificenza dal presidente della Repubblica Mattarella (e per De Nigris poche settimane fa c’è stato anche il Premio Leonardo 2025 che ha sancito l’appartenenza della storica azienda al ristretto e prestigioso club delle eccellenze del Made in Italy).

Loro, come la stragrande maggioranza degli imprenditori insediati a Caivano, non hanno mai pensato di mettere in discussione la loro presenza nel territorio.
Neanche quando il clamore della cronaca per le drammatiche rivelazioni su quanto accadeva a pochi chilometri di distanza avrebbe potuto indurli a cambiare idea. Anzi, con la Zes unica si è rafforzata la convinzione di poter radicare ancora di più l’attività nell’area industriale, utilizzando gli indubbi vantaggi legati non solo al credito d’imposta ma soprattutto alla velocizzazione, senza precedenti, dell’iter procedurale per le richieste di nuovi investimenti produttivi.

L’AREA INDUSTRIALE

Un’ulteriore occasione di crescita, insomma, più che di riscatto perché nella Caivano industriale i numeri sono sempre stati importanti. Oggi nell’area di circa 200mila metri quadrati ci sono 115 aziende con quasi 6mila lavoratori (compreso l’indotto), per un fatturato annuo di cinque miliardi di euro. Il vero, problema, semmai, è che riesce sempre più difficile trovare nuovi spazi per chi vorrebbe insediarsi e sfruttare il vantaggio dell’invidiabile posizione geografica (a ridosso del sistema autostradale e ferroviario dell’asse Caserta-Napoli e a un tiro di schioppo da Capodichino e dal Porto di Napoli) nonché dell’affidabilità dei servizi alle imprese, a partire dalla sicurezza. È anche qui, ad esempio, che è stato sperimentato con successo un sistema all’avanguardia sul piano tecnologico per il controllo e il monitoraggio non solo di eventuali intrusi ma anche di forme di inquinamento ambientale. Il Centro servizi “Stella”, finanziato con 10 milioni dal ministero dell’Interno e operativo già da un paio di anni, utilizza i droni per garantire interventi immediati e concreti. «Non nascondo che, grazie anche a questo sistema, la fiducia e la sicurezza delle aziende che hanno investito su Caivano-Pascarola sono sensibilmente cresciute», ripete spesso Giosy Romano, coordinatore nazionale della Zes unica Sud, nella sua veste di presidente del Consorzio Asi di Napoli ma soprattutto di convinto fautore dell’utilizzo di questa tecnologia.

L’ATTRATTIVITÀ

La capacità attrattiva di Caivano sul versante delle imprese è stata di sicuro utile a rilanciare la fiducia verso il territorio sul quale il Governo ha puntato in modo concreto e coerente con il “Piano straordinario di interventi infrastrutturali o di riqualificazione funzionali al territorio del Comune”, diventato successivamente un modello per analoghi interventi in altre periferie d’Italia. Si parla non a caso proprio di attrattività negli obiettivi prioritari del Piano, finalizzato a «trasformare le periferie trascurate o abbandonate delle aree metropolitane in aree di sviluppo, incrementandone il livello di attrattività, gli investimenti, i consumi, l’inclusione e la coesione territoriale, economica e sociale», come si legge testualmente nel documento approvato da Palazzo Chigi. Una risposta, quella dello Stato, decisiva anche per le prospettive del futuro sviluppo industriale della zona, Zes unica Sud in testa. Garantire legalità e sicurezza, dimostrare che la svolta sociale andrà di pari passo con la crescita dell’occupazione e delle occasioni di lavoro è manna dal cielo per le imprese. È, manco a dirlo, il cambio di paradigma del Sud che non si è fermato nemmeno davanti agli orrori e al degrado di questa realtà.





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