SCUOLA, formazione e giovani generazioni. Aiutare gli studenti a «disimparare» i vecchi sistemi di insegnamento

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dal nostro corrispondente negli Emirati Arabi Uniti, Ciro Maddaloni – Rifacendosi al vecchio principio che recita «se insegni all’uomo a pescare lo nutrirai per tutta la vita», ne è stato coniato uno nuovo: «Il pescatore deve andare a scoprire dove si riproducono i pesci».

CHI DORME NON PIGLIA PESCI

Gli studenti degli Emirati Arabi Uniti hanno accesso a un’istruzione di buon livello in linea con i migliori standard mondiali, grazie alla presenza nella monarchia del Golfo di istituti di istruzione internazionali di alto livello, in massima parte inglesi, americani e indiani. In particolare, Satish Kumar Sivan, Console Generale dell’Unione Indiana a Dubai, ha avuto modo di sottolineare l’importanza della recente apertura di scuole indiane, come il campus IIT Delhi-Abu Dhabi, oltre a quella rivestita dai piani per l’avvio di altre università indiane, quali l’Indian Institutes of Management e l’Indian Institute of Foreign Trade a Dubai.

ISTITUTI DI FORMAZIONE INDIANI

Al Future of Learning & Innovation, Technology & Entrepreneurship di Dubai, evento focalizzato sul rafforzamento delle relazioni bilaterali tra gli Emirati e l’India, ospitato dall’ecosistema globale di start up Talrop in collaborazione con Khaleej Times, si sono recentemente riuniti i principali responsabili politici, gli educatori, i leader delle start up e gli investitori, allo scopo di discutere su un ecosistema pronto per il futuro che colleghi creatività, apprendimento, talento e imprenditorialità. Al riguardo, un imprenditore di spicco ha sottolineato come «nei tempi moderni non basti insegnare a uno studente a pescare, bisogna invece fargli imparare a possedere l’oceano». Siddharth Balachandran, presidente esecutivo di Buimerc Corporation, ha illustrato quanto sia importante far evolvere i modelli educativi tradizionali in sistemi a prova di futuro, in grado di preparare gli studenti non soltanto a sopravvivere, bensì a divenire leader.

PROIETTARSI NEL FUTURO

«Il vecchio concetto è che se insegni all’uomo a pescare, lo nutrirai per tutta la vita – ha proseguito Balachandran -, mentre il nuovo concetto è che il pescatore va a esplorare la profondità dell’oceano e scopre dove si riproducono i pesci, capirà anche che sulla costa si può costruire una fabbrica per lavorare il pesce, che in seguito potrà essere commercializzato in tutto il mondo. Per raggiungere i suoi obiettivi formerà il personale sulla costa e, infine, creerà un’azienda, la quoterà in borsa e diventerà miliardario in pochi anni». Il concetto innovativo è che ogni sistema educativo dovrebbe contenerne uno di incubazione per sviluppare le nuove idee. Questo aiuterebbe gli studenti fin dai primi anni di istruzione a ottenere una migliore visione e comprensione del mondo reale con il quale si dovranno poi confrontare nella loro vita.

DIVARIO DI COMPETENZE E DIVARIO DI COMPRENSIONE

Infatti, il divario non è nelle “competenze” che si possono acquisire, ma nella comprensione di ciò che la società e il mondo potranno proporre a ogni giovane che inizia il suo percorso di vita. Il centro di incubazione, quindi, potrà aiutare a formulare idee e aiutare gli studenti a capire come si può creare un’impresa. Nel corso dell’evento di Dubai, i portavoce di Talrop hanno sottolineato come il loro lavoro abbia potenziato gli studenti in tutta la loro sede in India, dove l’azienda sta costruendo ecosistemi di scala. Quel paese sta evolvendo costantemente il proprio sistema educativo pal fine di rispondere alle esigenze del futuro, investendo il 5% del suo Pil nell’istruzione con l’obiettivo di formare una popolazione qualificata, abile e istruita, nelle condizioni di affrontare le sfide del futuro.

FUORI DALLE VECCHIE LOGICHE

Per queste ragioni, il nuovo modello formativo indiano si allontana dalla vecchia logica della “memorizzazione delle nozioni”, che ha costituito una sfida per i sistemi educativi di tutto il mondo, per passare invece alla verifica della comprensione degli studenti. La nuova politica educativa indiana si concentra su tre pilastri: enfatizzare il gioco attraverso l’apprendimento a livello prescolare, sostenere l’apprendimento olistico offrendo agli studenti flessibilità nella scelta delle materie e concentrarsi sulla qualificazione degli studenti con l’istruzione professionale, in un mondo che si stia sviluppando sempre più velocemente. Un bambino che nasce oggi, nel 2025, entrerà nel mondo del lavoro intorno al 2045. Per questo è fondamentale implementare nuovi modelli formativi che possano prepararlo al mondo nel quale dovrà vivere e operare, che non potranno più venire basati su metodi e modelli progettati oltre un secolo fa.

IMMAGINARE NUOVI SCENARI

Il nuovo modello formativo dovrà costruire un ponte tra l’immaginazione e l’attuazione delle idee, senza imporre programmi di studio obsoleti, ma aiutando i ragazzi a immaginare nuovi scenari e ad adattarsi al mondo che verrà e verso il quale loro andranno incontro. Per queste ragioni negli Emirati Arabi Uniti, dal prossimo anno scolastico l’intelligenza artificiale diventerà materia obbligatoria in tutte le scuole pubbliche, dalla materna fino all’ultimo anno delle superiori. E noi in Europa e in Italia cosa vogliamo fare?  Vogliamo difendere la tradizione o provare a esplorare nuove ipotesi?



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