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Roma e il Lazio hanno ancora un serio problema con gli infortuni sul lavoro. Nei primi mesi quattro mesi del 2025, da gennaio ad aprile, infatti sono state 13.884 le denunce presentate all’Inail, di cui la maggior parte, ovvero 10.968, arrivano dal territorio di Roma e provincia.
In aumento gli infortuni
A fronte di questi numeri, come sottolinea la Cgil Roma e Lazio, si registra a livello regionale un aumento del 5% degli infortuni, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. “A incidere in maniera drammatica – spiega il sindacato – è l’aumento degli infortuni in occasione di lavoro, quasi 800 in più, mentre diminuiscono leggermente gli infortuni in itinere”. Ovvero quelli che il lavoratore subisce durante il percorso da casa al lavoro (e viceversa) o per spostarsi da una sede di lavoro all’altra.
Le lavoratrici e i lavoratori più a rischio operano nella logistica, nel commercio, nelle costruzioni, nei servizi di supporto alle imprese, nella manifattura e nella sanità, settore in cui molti infortuni sono frutto delle aggressioni contro il personale sanitario.
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Le morti sul lavoro
Per quanto riguarda gli infortuni con esito mortale, in tutto il Lazio sono stati 21, di cui 6 solo nel mese di aprile “tutti nei comparti dell’industria e dei servizi, il doppio rispetto all’aprile del 2024”. Nella Capitale, invece, i decessi da gennaio ad aprile sono stati 14.
Numeri che però, sottolinea la Cgil, potrebbero essere in realtà molto più alti, perché “non sempre il riconoscimento come infortunio è immediato e, come noto, le statistiche dell’Inail non riguardano l’intero mondo del lavoro”.
A fronte degli ultimi dati, il sindacato fa sapere che solleciterà la Regione “affinché il recente piano strategico sulla salute e la sicurezza, che ha recepito diverse nostre istanze, sia pienamente applicato e rafforzato, come anche la recente ordinanza per la sospensione delle attività lavorative nelle ore più caldi ma l’impegno delle istituzioni non basta. Per fermare la strage sul lavoro serve l’impegno di tutte le persone”.
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