“Ferrara come locomotiva dello sviluppo provinciale”

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Francesco Carità, assessore alle Attività Produttive del Comune di Ferrara e componente della cabina di regia sulla Zls. La nomina del componente ministeriale per il Comitato d’indirizzo sblocca una situazione di iniziale impasse.

Come si propone di affrontare questo tema dirimente per lo sviluppo l’amministrazione?

“Da subito abbiamo creduto nelle potenzialità di questo progetto e ci siamo impegnati per metterlo a terra. La nostra idea è che il Comune di Ferrara, a fronte del forte ridimensionamento delle Province, torni a essere la locomotiva di tutto il territorio. Senza divisioni politiche e fuori dalla logica delle casacche”.

Sugli hub urbani, l’altro giorno durante il suo intervento in Cna, lei ha ribadito che la collaborazione con la Regione, governata dal centrosinistra, si è rivelata efficace. Pensa possa essere un modello riproducibile su scala locale con i comuni di Argenta, Ostellato e Codigoro?

“È un modello necessario. Peraltro la collaborazione con viale Aldo Moro sarà centrale anche nella logica di sviluppo della Zls. La nostra idea non è quella di una cabina di regia autoreferenziale, puntiamo a una vera progettualità di area vasta”.

In questo percorso come immagina il rapporto con gli stakeholder e le associazioni di categoria?

“Quando parlo di cabina di regia “aperta” e non autoreferenziale, immagino un luogo aperto a tutte le istanze che arrivano dal territorio a maggior ragione dalle imprese. Il vero obiettivo è fare di Ferrara una realtà più competitiva nell’intercettare nuovi finanziamenti e nuovi insediamenti produttivi. Un ruolo nevralgico in questo senso lo svolgerà Sipro, con il nuovo amministratore Paolo Govoni. La società darà il suo contributo tecnico per gli aspetti di valorizzazione e promozione, senza dimenticare il grande indotto e know-how del Polo Chimico da noi costantemente attenzionato”.

Oltre al Petrolchimico come vi immaginate la Ferrara della Zls?

“Oltre alla zona del Petrolchimico, in futuro vogliamo una visione moderna della città dal punto di vista economico, che esca da vecchie logiche e che sappia essere al passo con i tempi e del mondo del lavoro”.

Un esempio concreto di questa visione.

“Ferrara deve diventare un incubatore diffuso per le imprese e per il commercio. Non solo innovazione ma anche stimolo al commercio di vicinato e all’impresa artigiana di qualità. Oltre agli sgravi fiscali, in particolare legati all’Imu, potremo pensare in futuro ad altri incentivi premianti che valuteremo di volta in volta anche sulla base delle interlocuzioni che avvieremo con i diversi soggetti economici. La Zls deve essere uno strumento davvero al servizio di questo territorio. Il criterio prima di tutto è l’utilità. La Zls o è utile e funzionale alla crescita di Ferrara o non è. Ed è questo il senso della prima sfida di mandato indicata come priorità assoluta dal sindaco Alan Fabbri per il secondo mandato”.

Cosa chiedete in termini di approccio ai vostri partner istituzionali e non?

“Vogliamo essere molto chiari coi nostri partner. Se lo snodo principale deve essere il porto di Ravenna, chiediamo alla Regione di fare ogni sforzo possibile per investire pesantemente sulla nostra infrastruttura viaria di collegamento, evitando gli inciampi del passato che ci volevano esclusi dalla prima stesura della Zls. Se Ferrara è centrale nelle logiche di sviluppo della Regione, è il momento di dimostrarlo con i fatti”.



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