Assicurazione catastrofi: obbligatoria entro marzo 2025 per le imprese

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A partire dal 31 marzo 2025, tutte le imprese italiane, incluse le PMI, dovranno stipulare un’assicurazione contro i rischi catastrofali.

Questa nuova misura, introdotta dalla Manovra 2024, mira a proteggere il patrimonio aziendale dagli eventi naturali estremi e a ridurre la dipendenza dagli aiuti pubblici in caso di calamità.

L’obbligo di polizza per le imprese

Il nuovo obbligo assicurativo è regolato dai commi 101 e seguenti della Legge 30 dicembre 2023, n. 213. Le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia dovranno stipulare una polizza a copertura dei danni subiti da terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali iscritti a bilancio. Gli eventi coperti includono sismi, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni, che negli ultimi anni hanno causato ingenti danni economici in diverse regioni italiane.

L’entrata in vigore del provvedimento è stata posticipata a marzo 2025 a seguito del parere del Consiglio di Stato, che aveva richiesto modifiche al decreto attuativo. Il Milleproroghe ha concesso alle imprese 90 giorni aggiuntivi per adeguarsi, ma ora la scadenza si avvicina rapidamente.

Condizioni e sanzioni per le imprese inadempienti

Le polizze dovranno prevedere franchigie o scoperti non superiori al 15% del danno subito. Il costo del premio assicurativo varierà in base al rischio dell’area geografica in cui opera l’azienda, con importi più elevati nelle zone maggiormente esposte a fenomeni catastrofali.

Le imprese che non si adegueranno all’obbligo non saranno soggette a sanzioni dirette, ma subiranno una penalizzazione nell’accesso a contributi pubblici e agevolazioni finanziarie. In caso di calamità, le aziende prive di copertura assicurativa non potranno beneficiare dei fondi stanziati dallo Stato per la ricostruzione e il ripristino delle attività.

L’impatto economico sulle PMI

Secondo un’analisi di Unimpresa, il costo della polizza varierà in base alla zona di rischio: un’azienda situata in un’area a basso rischio pagherà tra 1.500 e 3.000 euro all’anno, mentre in una zona ad alto rischio i costi potrebbero superare i 12.000 euro. Per le grandi imprese con più stabilimenti, la spesa potrebbe superare i 30.000 euro annui.

Questa misura rappresenta un cambiamento significativo per il sistema produttivo italiano, richiedendo alle imprese una gestione più consapevole dei rischi legati agli eventi naturali. Tuttavia, l’obiettivo è garantire maggiore stabilità economica alle aziende, riducendo l’impatto finanziario delle calamità e favorendo una ripresa più rapida in caso di danni strutturali.



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