«La nostra proposta non è un condono»

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Il sottosegretario al ministero delle Imprese del Made in Italy, l’onorevole Massimo Bitonci, torna sulla questione delle cartelle esattoriali e spiega perché il provvedimento proposto non è un modo per eludere le tasse ma al contrario per pagarle, con una modalità che permette ai debitori di saldare i propri debiti con lo Stato. Non stiamo per forza parlando di persone che fanno le furbe e che mirano a truffare l’erario, ma di gente comune che si trova a dover pagare somme che però non può sostenere. Di qui la proposta del sottosegretario Massimo Bitonci. 

«Il recupero di 33 miliardi di euro dall’evasione fiscale registrato nel 2024 rappresenta un risultato storico per il nostro Paese e conferma l’efficacia delle misure messe in campo dal Governo. Si tratta di un passo avanti importante per la legalità e per la tutela dei contribuenti onesti», ha spiegato in una nota il sottosegretario della Lega al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci.

«Allo stesso tempo  è fondamentale distinguere tra chi evade consapevolmente e chi, invece, si trova in difficoltà economica e non riesce a saldare i propri debiti con il fisco. Molti dei crediti vantati dallo Stato risultano inesigibili, perché riferiti a soggetti falliti, deceduti o nullatenenti. Ripulire il magazzino fiscale, che sfiora i 1.300 miliardi, è quindi necessario per concentrare le attività di riscossione su somme realmente recuperabili e permettere ai contribuenti onesti di mettersi in regola senza essere ‘schiacciati’ dal peso delle cartelle esattoriali», sottolinea Bitonci. «La nostra proposta – conclude Bitonci – è una nuova rottamazione dedicata ai contribuenti ed imprese in difficoltà, che non devono essere confusi con gli evasori, per consentire pagamenti agevolati e rateizzazioni più sostenibili (120 rate in 10 anni, senza maxi-acconto, senza sanzioni ed interessi e con decadenza dal beneficio dopo  8 rate non pagate). Continueremo a lavorare per una fiscalità più equa e semplice, che premi chi rispetta le regole e sostenga chi vuole regolarizzare la propria posizione, introducendo anche strumenti deflativi del contenzioso».



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