Dieci imprese ammesse agli incentivi Zls. Partenza in salita, sgravi per 870 mila euro

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La Zona logistica semplificata (Zls) comincia a dare i primi frutti ma, per poter davvero sviluppare le proprie potenzialità, c’è bisogno di garantire continuità nei finanziamenti per il credito d’imposta. Zls e futuro dell’area industriale di Porto Marghera sono stati al centro di un dell’incontro dell’altro giorno promosso a Marghera da Confartigianato, Confcommercio, Cna e Confesercenti delle provincie di Venezia e Rovigo – rappresentative di 78 mila imprese – con i parlamentari veneziani e rodigini Andrea Martella (Pd), Nadia Romeo (Pd) e Bartolomeo Amidei (FdI) e l’assessorato allo Sviluppo economico della Regione Veneto.

Sul piano finanziario il decreto Milleproroghe ha esteso per tutto il plafond di 80 milioni di euro per il credito di imposta già attivato con il dl Coesione.

Sono agevolabili gli investimenti relativi all’acquisto, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di nuovi macchinari, impianti e attrezzature varie destinati a strutture produttive già esistenti o che vengono impiantate nella Zls, nonché all’acquisto di terreni e all’acquisizione, alla realizzazione ovvero all’ampliamento di immobili strumentali agli investimenti ed effettivamente utilizzati per l’esercizio dell’attività nella struttura produttiva.

Dieci imprese per meno di un milione

Finora 10 imprese (2 di grandi dimensioni, 3 medie e 5 piccole) sono riuscite ad accedere agli incentivi Zls per un credito d’imposta totale di 876 mila euro – stando ai dati pubblicati il 10 febbraio dall’Agenzia delle Entrate – mentre altre che avrebbero voluto accedere ai crediti e vi hanno rinunciato per i tempi troppo stretti e per i troppi paletti si sono “accontentate” di sfruttare l’iter semplificato per le autorizzazioni.

È il caso, per esempio, della Vezzani che ha avviato il terminal auto nell’area ex Sirma. Lo scarso – almeno per ora – ricorso alle agevolazioni finanziarie previste dalle Zls sconta le tempistiche incompatibili con la realtà delle aziende. La scelta di prorogare il finanziamento per un ulteriore anno senza prevedere un piano triennale lascia le aziende in una condizione di incertezza.

«Siamo certi», hanno spiegato i presidenti delle categorie che hanno organizzato l’incontro, «che la Zls possa essere un’importante opportunità di sviluppo per il nostro territorio che dev’essere però accompagnata da una capacità progettuale di tutti gli attori del territorio, con l’obiettivo di supportarla con tutto quel corredo di infrastrutture immateriali e materiali, e di servizi che la rendano davvero appetibile per i nuovi insediamenti di aziende».

Il rifinanziamento per il 2025 è positivo, ragionano le categorie, «ma non si può non notare come, ancora una volta, si rischi di fornire alle imprese un orizzonte temporale troppo ristretto, incoerente con le loro esigenze di programmazione degli investimenti. Serve un rifinanziamento che copra un arco temporale di almeno tre anni». In caso contrario l’obiettivo di attirare nuove aziende nel territorio Zls resterà solo sulla carta.

L’appello: criteri da rivedere

Sono tre i punti dell’appello alla politica. E se il primo riguarda la necessità di dare continuità ai finanziamenti, con almeno 200 milioni di euro di risorse per il 2025, 2026 e 2027, il secondo e il terzo riguardano i criteri di accesso alle agevolazioni. La principale richiesta che arriva dai rappresentanti delle aziende di piccole dimensioni è di ridurre le soglie di accesso (servono investimenti da 200 mila euro a 10 milioni) attuale «che di fatto escludono la gran parte delle imprese». A questa si aggiunge «la possibilità di invitare i rappresentanti delle Organizzazioni territoriali come uditori al Comitato di Indirizzo».

«La Zls riguarda la provincia di Venezia e di Rovigo ma in realtà è uno strumento fondamentale per l’economia di tutto il Veneto» , hanno sottolineato i rappresentanti di categoria, «e per questo è necessario che il provvedimento sia costruito sulle effettive necessità delle imprese: questo appello lo rivolgiamo a chi oggi ha responsabilità di governo, regionale e nazionale e a tutti i nostri rappresentanti politici, perché altrimenti rischiamo che davvero tutto questo rimanga fermo al palo e una straordinaria opportunità com’è la Zls si trasformi in una delusione cocente».

Nelle intenzioni dei rappresentanti delle categorie «a questo primo tavolo ne seguiranno altri con l’obiettivo di migliorare ed adeguare il più possibile questo fondamentale strumento anche attraverso lo strumento dell’emendamento che potrebbe essere scritto unitariamente da questo tavolo».



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