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Un giusto mix tra azioni e obbligazioni, ma con un approccio attivo e flessibile. È la ricetta diErich Stock, country head Italy di Wellington Management, per continuare a navigare in un 2025 le cui tendenze appaiono tutt’altro che definite. Dove posizionarsi? Principalmente «sull’Europa, che sta aumentando e coordinando la spesa fiscale per affrontare la transizione energetica, la difesa, la deindustrializzazione e la digitalizzazione».
Non ha dubbi l’esperto di Wellington, che quest’anno è tra i candidati ai Morningstar Awards in due categorie specializzate proprio sul Vecchio Continente: quella dei fondi Obbligazionari Euro e quella degli Azionari Europa. «Nel 2024, l’Unione ha beneficiato di condizioni economiche favorevoli, con un impatto positivo sulle obbligazioni e un mercato azionario meno brillante rispetto ad altre piazze globali – spiega Stock –. L’inflazione ha rallentato, permettendo alla Bce di adottare un ciclo di tagli più aggressivo, favorendo gli asset a rischio». A fine anno, poi, la vittoria elettorale di Donald Trump ha creato dinamiche contrastanti tra azioni e obbligazioni, a causa dei timori sui dazi e il rallentamento economico europeo.
Per questo, «è necessario avere un posizionamento attivo e flessibile – argomenta Stock –. Le tensioni geopolitiche e i dazi potrebbero invertire le tendenze della globalizzazione, ma le aziende europee si adatteranno, e quelle orientate al mercato interno potrebbero anche trarne beneficio. Il bilanciamento tra inflazione, crescita e rischio di recessione da parte delle banche centrali rimane cruciale, con i rendimenti a lungo termine come elemento chiave». Nel 2024, il mercato obbligazionario ha visto i titoli corporate investment grade e high yield andare meglio delle emissioni governative, grazie alla qualità dei bilanci aziendali e ai solidi fondamentali che hanno ristretto gli spread creditizi. E Stock è convinto che, visti i rendimenti obbligazionari ancora interessanti, il 2025 possa confermare queste tendenze, «con opportunità di rotazioni settoriali per aggiungere valore nella gestione attiva – puntualizza –. Sul fronte azionario, invece, i settori europei orientati ai tagli dei tassi hanno mostrato condizioni favorevoli, con i servizi finanziari e di comunicazione che hanno contribuito alle performance passate. Queste condizioni potrebbero persistere anche nel 2025, con valutazioni attraenti in molti segmenti azionari e una maggiore dispersione dei ritorni che favorirà una selezione basata su una solida analisi fondamentale», conclude Stock.
3 marzo – 07:24
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