Sicilia, la finanza pubblica che cambia passo: il modello Irfis

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Pubblicato il: 14/05/2025


La Sicilia sorprende. In un’Italia che arranca tra crisi geopolitiche, frenate produttive e incertezze di scenario, l’Isola si muove controcorrente. Crescono le imprese, aumenta l’occupazione, il Pil corre più della media nazionale. Non è un miracolo, ma il risultato di politiche economiche che puntano su strumenti nuovi, agili e integrati. Tra questi c’è Irfis FinSicilia S.p.A., la finanziaria regionale che negli ultimi anni si è trasformata nel principale braccio operativo della Regione per lo sviluppo economico e sociale.

Un miliardo di euro già gestiti
Divenuta soggetto “in house” della Regione Siciliana nel 2020, Irfis ha già gestito oltre un miliardo di euro in fondi pubblici al 31 marzo 2025. Una cifra che racconta più di mille slogan: 916 milioni destinati a sostenere le imprese (oltre 27mila quelle già raggiunte), 119 milioni a favore delle famiglie e delle persone fisiche (più di 45mila i beneficiari diretti). Risorse che provengono per il 63% da fondi extraregionali, dimostrando la capacità della Sicilia di attrarre e utilizzare risorse europee e nazionali, integrandole con quelle proprie.

Una strategia di intervento che ha portato Irfis ad affermarsi come leva tecnica della Regione, come ha ricordato la presidente Iolanda Riolo nel corso del convegno nazionale dell’ANFIR a Palermo: «Siamo lo strumento attraverso cui si concretizzano le linee strategiche tracciate dal governo regionale: supportare le imprese, promuovere l’inclusione sociale, rafforzare la competitività del sistema Sicilia».

Le misure già attivate parlano chiaro:

  • Ripresa Sicilia: 180 milioni di euro a sostegno degli investimenti delle PMI, con oltre 130 progetti già in corso.
  • Fare Impresa in Sicilia: 53 milioni per nuove imprese, 450 i progetti in finanziamento.
  • Caro mutui prima casa: 50 milioni interamente utilizzati da 30mila famiglie.
  • Contributo di solidarietà: 30 milioni per oltre 86mila richieste da famiglie con ISEE sotto i 5mila euro.

Un ruolo cruciale, sottolineato anche da Michele Vietti, presidente di ANFIR: «Le finanziarie regionali sono oggi più che mai fondamentali per far arrivare le risorse europee e nazionali al tessuto produttivo locale, sostenendo startup, PMI e famiglie in difficoltà».

Le nuove sfide da affrontare
Il secondo semestre del 2025 porterà nuove misure:

  • 135 milioni per il turismo, con l’obiettivo di modernizzare le strutture ricettive.
  • 19 milioni per il Basket Bond Sicilia, uno strumento innovativo per la patrimonializzazione delle PMI.
  • 30 milioni per il credito al consumo a sostegno delle famiglie meno abbienti, con la piattaforma già pronta al via il prossimo 15 maggio.

Un piano che si affianca ai risultati economici positivi di Irfis: 23,5 milioni di utile netto nel 2024 e una crescita strutturale che porterà l’organico a 73 unità entro fine anno, con una quota di occupazione femminile vicina al 40%.

«Siamo pronti a continuare questo percorso – ha concluso Riolo – tradurre la programmazione politica in risultati misurabili è il nostro compito. Continueremo a farlo, sostenendo imprese, famiglie e comunità, con interventi integrati e mirati che accompagnino la Sicilia nella sua crescita».

Una sfida complessa, ma non più rinviabile. Perché la Sicilia, oggi, ha dimostrato di poter cambiare passo. E stavolta sembra volerci riuscire davvero.





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