Atitech al lavoro negli hangar del Costa Smeralda: decolla il “polo manutenzioni”

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Olbia Nuove certificazioni, assunzioni e la prospettiva di crescere fino a diventare il più importante polo per la manutenzione degli aeromobili privati di tutto il Mediterraneo. L’investimento sulla manutenzione dei business jet nello scalo Costa Smeralda di Olbia prosegue ad ali spiegate. Lo conferma Gianni Lettieri, ceo di Atitech, il colosso delle manutenzioni aeree con sede a Napoli, che ha puntato sul polo dedicato ai jet privati, considerati anche i numeri sempre più importanti registrati nell’Aviazione generale. «Proseguiamo con il programma, secondo le previsioni: abbiamo assunto le prime 40 persone e abbiamo preso le prime certificazioni per i Gulfstream e per gli Hawker, adesso iniziamo con i Bombardier – spiega Lettieri –. Il progetto sta andando avanti ma, secondo me, quello che è importante è che ci sarà un futuro importante per il territorio perché non c’è nessuno che fa queste attività. Poi le sinergie con il settore nautico sono importanti, dalle competenze trasversali agli allestimenti all’interno dei business jet c’è un grande lavoro da fare e ci stiamo attrezzando per farlo». Dopo mesi di preparativi, assunzioni e corsi di formazione, l’investimento di Atitech ha iniziato a prendere forma lo scorso febbraio con il primo aereo da sottoporre a manutenzione.

Per Olbia è la svolta, considerato che per decenni i due hangar del Costa Smeralda hanno rappresentato un’eccellenza a livello internazionale. Dopo la presentazione del progetto lo scorso giugno, insieme alla Geasar e alla Regione, Atitech ha dato il via alle sue attività in Sardegna e l’annuncio è che ora arrivano anche le prime certificazioni per l’attività sui jet privati, core business della sede di Olbia. Intanto sono state concluse le prime 40 assunzioni, ma l’obiettivo finale di Atitech è raggiungere quota 300. In futuro, però, potrebbero diventare migliaia. In base anche agli accordi con Geasar e Regione, la precedenza è stata data ai lavoratori ex AirItaly. Il personale è stato avviato a corsi di formazione esterna per businessjet GulfStream 650 e 550 e su quelli della famiglia Hawker. Atitech, poi, è uno dei grandi sponsor dell’avvio di nuovi corsi di laurea in Ingegneria aeronautica a Olbia, dal momento che la formazione è un asset strategico per il futuro del polo manutentivo per superjet nello scalo Costa Smeralda.

«Il progetto su Olbia è nato inizialmente per l’esigenza di impiegare le competenze che lavoravano all’aeroporto da anni, questa è un’operazione ad alto valore aggiunto, qui sei mesi l’anno arrivano moltissimi aerei privati e così abbiamo deciso di investire nel settore manutentivo per i business jet – conferma Lettieri –. Si apre una porta in un mondo nuovo e infinito dove noi siamo partiti con un business plan abbastanza prudente, ma c’è da fare tanta attività, sfruttando la sinergia col mondo della nautica, nel distretto di Olbia c’è un grande mercato dei super yacht che sono l’equivalente dei business jet. Puntiamo a metterci insieme alle imprese che lavorano nel settore nautico». Lo scorso febbraio a Olbia era stato un Boeing 737 Max a inaugurare la ripartenza degli hangar Avio 1 e Avio 2 in aeroporto. E Lettieri è anche uno dei grandi sponsor del nuovo corso di laurea nel settore aeronautico. Un ulteriore traguardo dopo l’avvio di Ingegneria navale e sempre con l’università di Cagliari come protagonista. L’annuncio era stato dato alla Fiera nautica della Sardegna a Porto Rotondo: «Siamo disponibili a collaborare – ha sottolineato Lettieri –. La nostra base di manutenzione e assistenza per i business jet sarà alternativa a competitor come Svizzera e Germania e per noi è fondamentale avviare laboratori di ricerca comuni con l’università. Esiste una sinergia con la nautica da diporto e i superyacht. È fondamentale sviluppare su Olbia un corso di laurea per l’aeronautica e il settore aerospaziale». L’annuncio potrebbe arrivare al Festival dell’aerospazio, a Olbia a ottobre, organizzato da Astec.



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