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Il vicepresidente della Commissione europea, Raffaele Fitto, ha ribadito che la scadenza fissata per il Recovery non potrà essere modificata
Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione europea, ha recentemente ribadito che la scadenza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) rimane fissata per il 2026. Durante un dibattito a Bruxelles, nell’ambito dell’Ecofin, Fitto ha affermato che non ci sono margini per un posticipo della deadline, nonostante le difficoltà che alcuni Paesi membri stanno affrontando nella realizzazione dei progetti previsti. “È impossibile modificare la scadenza”, ha sottolineato, evidenziando che il rispetto dei tempi è cruciale per garantire il successo delle riforme e degli investimenti programmati.
La posizione di Fitto nel contesto europeo
La posizione di Fitto si colloca in un contesto europeo complesso, dove diversi Stati membri cercano di recuperare ritardi accumulati nella realizzazione delle misure legate al Pnrr. Tuttavia, il vicepresidente ha evidenziato che esistono opportunità per riorganizzare i piani, in particolare attraverso l’utilizzo dell’articolo 21 del regolamento europeo. Questo articolo consente modifiche ai progetti, permettendo ai Paesi di adattarsi meglio alle circostanze attuali.
Opportunità di flessibilità
In aggiunta, Fitto ha menzionato la comunicazione della revisione intermedia della politica di Coesione, che offre un’altra opportunità per spostare alcuni progetti dal Pnrr a questa politica. Questa flessibilità potrebbe rappresentare una soluzione per i Paesi in difficoltà, consentendo loro di utilizzare risorse già disponibili per soddisfare le esigenze locali.
L’importanza della scadenza del Pnrr
La questione della scadenza del Pnrr è di particolare rilevanza, poiché il successo di questo programma dipende non solo dalla tempestività nell’attuazione dei progetti, ma anche dalla capacità dei governi di gestire le risorse in modo efficiente. Con il tempo che stringe, la Commissione europea sta monitorando attentamente i progressi e i piani di ciascun Paese, ponendo l’accento sulla necessità di un approccio proattivo e collaborativo per affrontare le sfide emergenti.
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