Progetto Impresa: Puglia, boom di richieste per i bandi finanziati

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Nel quadro di un momento economico complesso, In Puglia le aziende reagiscono informandosi sugli strumenti di finanziamento offerti dal settore pubblico, puntando tutto sulla crescita e l’innovazione dei processi. Tanto che, solamente nei primi tre mesi dell’anno, le richieste sono aumentate del 50%.


 

A rivelarlo sono i dati raccolti dal team di Progetto Impresa, team multidisciplinare nato a Bari nel 2012 e specializzato nel campo delle agevolazioni per l’innovazione e dei finanziamenti a fondo perduto e realtà oggi inclusa nella prestigiosa classifica “FT1000 Europe’s Fastest-Growing Companies” del Financial Times.

Nell’attuale scenario economico le piccole e medie aziende italiane stanno affrontando una nuova ondata d’incertezze dovute alla situazione internazionale, che sta già influenzando negativamente le esportazioni, rallentando le prospettive di crescita e comprimendo i margini operativi.

In particolare, i comparti manifatturiero, agricolo e del retail stanno già risentendo di un aumento dei costi delle materie prime e dei componenti, complicando la pianificazione a medio-lungo termine. Tuttavia, da questo contesto difficile, possono emergere anche nuove opportunità e nuovi esempi di successo, soprattutto per quelle imprese che sono pronte a investire nella trasformazione digitale e nell’ottimizzazione dei processi.

Per farlo, secondo gli addetti ai lavori nel campo della finanza agevolata, un veicolo interessante può essere rappresentato dal ventaglio di strumenti varati a proposito: come i PIA (Programmi Integrati di Agevolazione) e i mini-PIA, vere e proprie analisi tecnologiche per valutare il concreto investimento e garantire una crescita organica, messi a disposizione da alcune amministrazioni regionali, tra le quali proprio la Puglia, per sostenere progetti complessi d’investimento da parte delle imprese.


 

Ne è convinto, tra gli altri, Sebastiano Gadaleta, founder e Direttore generale di Progetto Impresa: “Un’arma strategica a disposizione delle aziende pugliesi sono i PIA, uno strumento di finanza agevolata promosso dalle amministrazioni regionali per stimolare gli investimenti industriali, l’innovazione tecnologica e la crescita sostenibile, che si basa sull’utilizzo di fondi europei”.

“Parliamo, dunque, di bandi che finanziano non solo l’acquisto di macchinari, la ristrutturazione degli impianti e le tecnologie 4.0, ma anche l’innovazione dei processi (anche impiegando le nuove possibilità offerte dall’intelligenza artificiale), la ricerca industriale, la formazione del capitale umano e persino l’internazionalizzazione”.

“Sono pacchetti completi che, se ben utilizzati, permettono a una PMI di fare un vero salto di qualità strutturale. Per molti business di dimensioni anche interessanti, PIA e mini-PIA, per esempio, rappresentano una leva fondamentale, in una fase storica senz’altro complessa in cui efficienza, innovazione e digitalizzazione non sono più opzionali ma condizioni imprescindibili per la sopravvivenza”.

Da qui al 2027, ultimo anno dell’attuale bilancio pluriennale dell’Unione Europea, ma anche oltre, diverse saranno ancora le opportunità di rientrare in queste linee di finanziamento. A partire da marzo, solo in Puglia, si è registrato un vero fermento nel mondo imprenditoriale. Sono stati presentati ben 22 Contratti di Programma, 155 progetti PIA, 331 progetti MiniPIA e 667 domande per il bando “Trasformazioni”. Numeri che raccontano una realtà viva, dinamica, desiderosa di innovare e crescere. Segnali chiari di quanto le imprese del territorio siano pronte a cogliere le opportunità messe a disposizione per trasformarsi e guardare al futuro con fiducia.

“Questi strumenti di finanziamento sono essenziali per fornire il necessario ‘boost’ alle imprese che operano in un territorio che, nonostante tutto, mostra una tendenza positiva verso l’espansione economica e che necessita di nuovi stimoli per sostenerla. Per accedere a queste opportunità però – spiega ancora Gadaleta –  le imprese hanno la necessità di appoggiarsi a realtà consulenziali serie che devono essere il «braccio armato» dell’imprenditore, offrendo supporto concreto con esperti e innovation manager certificati UNI11814 per navigare il percorso verso la trasformazione digitale e operativa”.

“I PIA e i MiniPIA rappresentano un modello virtuoso di sostegno all’innovazione delle imprese, che andrebbe adottato anche da altre regioni italiane e che dimostra quanto le politiche industriali territoriali possano incidere positivamente sul tessuto produttivo. Estendere questo approccio su scala nazionale significherebbe dare una risposta concreta e strutturata alle sfide attuali, dalla transizione digitale alla resilienza economica in un contesto di crisi cronicizzata”.


 

Ecco, nel solco delle recenti politiche pubbliche, quali saranno i 5 settori strategici nei quali le imprese troveranno le migliori possibilità d’investimento nel prossimo quinquennio, secondo gli esperti di Progetto Impresa:

1.    Sanità (ambulatori e studi medici): il settore sanitario, anche privato, è chiamato a un’evoluzione digitale profonda. Investire in strumenti di telemedicina, archiviazione cloud dei dati clinici, automazione della gestione delle prenotazioni e intelligenza artificiale per la diagnosi precoce, significa garantire un servizio migliore e ridurre i costi operativi per addetti ai lavori e pazienti.

2.    Agricoltura: la cosiddetta “agricoltura 4.0” è una realtà sempre più tangibile. Sensori IoT, droni per il monitoraggio delle coltivazioni, tracciabilità digitale della filiera, tecnologie per l’irrigazione intelligente e il risparmio idrico: questi sono solo alcuni esempi di come l’innovazione può rivoluzionare un settore tradizionalmente vulnerabile alle crisi dei dazi e alle fluttuazioni climatiche.

3.    Edilizia: l’edilizia sostenibile è un altro grande capitolo d’investimento. Sistemi costruttivi modulari, utilizzo di materiali a basso impatto ambientale, certificazioni energetiche e impianti intelligenti sono solo alcune delle opportunità che possono dare vita anche a progetti in linea con l’agenda 2030.

4.    Manifatturiero: automatizzare la produzione, adottare la manutenzione predittiva, sfruttare l’analisi dei big data per ottimizzare la supply chain sono tutte azioni prioritarie, abbracciando tutta la rete dei medi e grandi retail che sempre più vogliono automatizzare processi ed essere in linea con le richieste dei consumatori.

5.    Retail: anche il commercio al dettaglio è chiamato a reinventarsi, puntando sulla digitalizzazione dell’esperienza utente, l’omnicanalità e la fidelizzazione basata sui dati. Sistemi POS integrati, CRM intelligenti, piattaforme e-commerce evolute sono alcuni degli strumenti da integrare per restare competitivi in un mercato in rapida evoluzione.

(gelormini@gmail.com)





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