In calo i tassi d’interesse: mutui e mercato immobiliare in ripresa – Economia

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TRENTO – Il calo dei tassi di interesse proposti dalle banche a privati e imprese, che fa seguito alle decisioni della Banca centrale europea di adottare una politica monetaria espansiva, ha permesso al “mercato” dei mutui di ripartire, anche se in maniera molto cauta. 

Se in Trentino nel 2024 c’era stato una flessione pari all’8,1 per cento dei finanziamenti, il primo trimestre vede una piccola ripresa, almeno sul versante privati. Le imprese, invece, dopo il calo del 9,4 per cento del 2024 restano ancora al palo, frenate da una situazione di incertezza a livello internazionale e di mancanza di prospettive.

A livello di privati la crescita è minima, attorno al 2 per cento, ma c’è. La gente, che magari l’anno scorso ha cincischiato nell’acquisto di abitazioni anche per via del livello dei tassi di interesse passivi, quest’anno ha ripreso fiducia. 

Tanto che, come annunciato nei giorni scorsi da Fimaa, il settore immobiliare ha registrato nel primo trimestre un aumento dell’8,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. L’interesse medio da pagare – in questo caso si parla di Tan, tasso annuo nominale – secondo il portale MutuiOnline.it è passato dal 4,94 per cento praticato a gennaio 2024 al 3,29 di adesso. Su un finanziamento da 150mila euro per l’acquisto di una prima casa la differenza è di circa 100 euro al mese. Per i mutui a tasso fisso si è scesi dal 3,17 al 3 per cento attuale, con una differenza di rata attorno ai 45-50 euro. 

Nei primi quattro mesi dell’anno chi decide di aprire un mutuo in Trentino Alto Adige punta senza esitazione quella a rata costante, anche se stanno tornando a crescere le forme miste (all’inizio fisso, poi variabile). Il portale calcola anche l’importo medio del finanziamento richiesto alla banca: quest’anno siamo in media a 190.121 euro, per una dura di quasi 27 anni.

Ancora secondo MutuiOnline.it i tassi più bassi rispetto all’anno scorso stanno spingendo una quota crescente di clienti a ricorrere alla surroga del mutuo, ovvero a trasferire il “debito” da una banca a un’altra per approfittare delle condizioni migliori attuali rispetto al 2023/2024. 

A livello nazionale le richieste di surroga sono passate dal 31,2 per cento del totale nel 2023, al 34,4 per cento nel 2024 fino a pesare per il 37,6 per cento del mix nel primo trimestre di quest’anno, per una crescita del 10,6 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Per quanto riguarda il Trentino Alto Adige, nel primo trimestre le surroghe sono passate dal 47,1 al 42,8 per cento del totale. Una percentuale in calo, ma comunque sopra la media nazionale. Evidentemente trentini e altoatesini sono molto attenti al risparmio e non si fanno troppi problemi a passare da una banca ad un’altra se possono “guadagnare” qualcosa. dal lato del consumatore è un comportamento che spinge gli istituti a farsi concorrenza e dunque a offrire condizioni più favorevoli. Mediamente i mutui surroga hanno una durata di 22 anni. D. B.





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