ASTE IMMOBILIARI Q1 2025: volumi in calo (-21%), ma valori stabili nei segmenti di pregio

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Il mercato delle aste giudiziarie in Italia ha attraversato una fase di significativo cambiamento nel primo trimestre del 2025.

I dati analizzati dall’osservatorio BRICK della startup fintech Berry Srl, infatti, mostrano una netta contrazione dei volumi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nonostante ciò, il quadro generale non indica una crisi, ma piuttosto un consolidamento e una maggiore attenzione alla qualità degli asset.

Un mercato in riassestamento:

Il calo del -21% nel numero di aste pubblicate nel Q1 2025, come evidenziato dall’osservatorio Brick, rappresenta un “riassestamento” post-pandemico piuttosto che un segnale di debolezza strutturale.
Gli operatori del settore stanno diventando più selettivi, concentrandosi su immobili di qualità superiore e in posizioni strategiche.

Questo spostamento dall’enfasi sulla quantità, a quella sul valore, è confermato dalla tenuta dei prezzi medi in specifici segmenti e dall’emergere di aree geografiche con valori elevati.

Come sottolineato da Chai Botta, lead Infrastructure di Berry, la riduzione dei volumi è accompagnata da un innalzamento della qualità media degli asset, indicando una fase di consolidamento strutturale del mercato in cui la selezione diventa cruciale.
La presenza di prezzi medi elevati in alcune località suggerisce, inoltre, l’immissione sul mercato di beni di pregio o operazioni di portafoglio rilevanti.

Andamento per tipologia di immobile:

L’analisi delle performance per categoria di immobile rivela dinamiche differenziate nel Q1 2025, rispetto al Q1 2024.
I dati principali per i diversi segmenti, sono:

  • Residenziale: pur costituendo la maggioranza (52% delle procedure), questo segmento ha registrato un calo del -21,1% nel numero di aste e una diminuzione del -8,5% nel prezzo medio base d’asta.
    Ciò ha portato a una riduzione complessiva del -27,8% nel valore gestito dal comparto.
  • Commerciale: rappresentando il 20% del totale, ha visto un calo assoluto delle aste (-18,4%).
    Tuttavia, il prezzo medio base d’asta è cresciuto del +3,9%, suggerendo che gli immobili commerciali portati in asta tendano ad essere di qualità o valore superiore.
  • Altre categorie: include box, aree edificabili, capannoni, ecc. (24% del totale).
    Anche qui si è osservato un calo del -21,5% nelle aste, ma un aumento significativo del prezzo medio base d’asta (+8,1%).

La spinta del digitale:

La digitalizzazione continua a ridefinire le modalità operative nel mercato delle aste.
La vendita telematica asincrona, in particolare, si sta affermando come lo standard preferito dagli operatori per la sua flessibilità e scalabilità.

Ecco i trend legati alle procedure digitali:

  • La vendita telematica asincrona ha visto un leggero calo nel numero assoluto di aste (-12%), ma la sua quota di mercato sul totale è aumentata di 4 punti percentuali, raggiungendo un incremento del +10,9% nella sua diffusione.
  • La vendita sincrona mista, al contrario, ha perso terreno significativamente (-23% nel numero di procedure), a conferma della preferenza per le soluzioni completamente digitali.

Focus territoriale:

L’analisi geografica conferma la leadership di alcune aree tradizionali e mette in luce il dinamismo di nuovi distretti.

Di seguito i punti chiave sull’incidenza territoriale:

  • Le regioni che guidano per volume di aste sono la Lombardia (3.526 aste), seguita da Sicilia (3.353) e Lazio (2.633).
  • Roma si conferma la città con il maggior numero di procedure (1.661), con un valore medio per asta di euro 217.391.
  • Milano mantiene la sua centralità con 746 aste e un valore medio di € 180.246.
  • Il tribunale di Cagliari si distingue per il valore medio per asta gestita, attestandosi a € 650.801 tra quelli con maggiori volumi.
  • Città come Perugia (quasi 1.000 aste, valore medio € 166.932) e Cosenza (869 aste, valore medio € 101.792) mostrano una notevole vitalità anche al di fuori dei principali centri metropolitani.

È da notare che circa il 30% del totale delle aste esaminate si concentra in soli 18 dei 158 tribunali monitorati, evidenziando una forte polarizzazione del mercato.

Conclusioni e prospettive:

Il primo trimestre del 2025 segna l’avvio di una fase in cui la selezione qualitativa e l’efficienza operativa diventano i motori principali del mercato delle aste giudiziarie.
L’attenzione si sposta sempre più dalla pura quantità di procedure al valore intrinseco degli asset e ai margini potenziali.

Il consolidamento delle piattaforme digitali e l’individuazione di distretti territoriali con alto potenziale sono segnali di un mercato in evoluzione verso una maggiore maturità e specializzazione.



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