Esonero contributivo per giovani nei settori strategici: pubblicato il Decreto attuativo

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Mentre si fa un gran parlare degli esoneri legati a giovani e donne, con l’avvio della possibilità di effettuare la domanda, viene pubblicato in Gazzetta ufficiale un “nuovo” esonero contributivo.

Il decreto 3 aprile 2025, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 111 del 15 maggio 2025, stabilisce i criteri e le modalità attuative dell’esonero contributivo introdotto dall’art. 21 DL 60/2024 (cd. Decreto Coesione), convertito con modificazioni dalla L. 95/2024. Questo esonero è finalizzato a incentivare l’occupazione giovanile nei settori strategici per lo sviluppo tecnologico e la transizione digitale ed ecologica. Le misure introdotte sono legate all’assunzione di lavoratori subordinati ed anche all’autoimprenditorialità.

La misura

L’art. 21 DL 60/2024 aveva introdotto un incentivo mirato a promuovere l’occupazione giovanile e l’autoimprenditorialità nei settori strategici legati all’innovazione tecnologica e alla transizione digitale ed ecologica.

Per quanto riguarda l’assunzione di lavoratori a tempo indeterminato, tale esonero risulta più conveniente rispetto ai richiamati esoneri previsti dal medesimo Decreto Coesione (Bonus Giovani e Bonus Donne), ma con caratteristiche maggiormente stringenti.

La misura prevede l’esonero del 100% dei contributi previdenziali INPS dovuti dal datore di lavoro (esclusi i premi e contributi INAIL), in questo caso la riduzione contributiva è riconosciuta fino a un massimale di 800 euro al mese per ciascun lavoratore.

L’agevolazione è riconosciuta per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025 con durata di massimo 36 mesi, e comunque non oltre il 31 dicembre 2028.

Condizioni d’accesso

Per accedere all’agevolazione il lavoratore deve avere meno di 35 anni alla data dell’assunzione (quindi 34 anni e 364 giorni al massimo), essere disoccupato ai sensi dell’art. 19 D.Lgs. 150/2015, ovvero privo di impiego e immediatamente disponibile allo svolgimento di attività lavorativa (con Dichiarazione di Immediata Disponibilità – DID).

Ulteriori condizioni sono:

  • Non aver avuto precedenti rapporti di lavoro a tempo indeterminato con lo stesso datore di lavoro nei sei mesi precedenti l’assunzione;
  • Essere assunto a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione o in apprendistato professionalizzante;
  • Svolgere attività lavorativa presso unità produttive situate in Italia;
  • Garantire un incremento occupazionale netto rispetto alla media dei lavoratori occupati nei 12 mesi precedenti.

L’esonero è riservato ai datori di lavoro privati, compresi enti del Terzo Settore, a esclusione della Pubblica Amministrazione.

Ovviamente i soggetti fruitori devono rispettare le normali condizioni previste per le agevolazioni contributive, tra le quali sicuramente: l’essere in regola con il DURC, rispettare la normativa in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, non avere in atto sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa per crisi o riorganizzazione, non aver effettuato licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o collettivi nei sei mesi precedenti nella stessa unità produttiva e per la stessa qualifica.

Particolare condizione è quella di operare in uno dei “settori strategici” individuati dal decreto (con codici ATECO specifici) legati a:

  • innovazione tecnologica;
  • transizione digitale ed ecologica;
  • economia circolare;
  • settori ad alta intensità di conoscenza e valore aggiunto.

L’elenco dettagliato dei codici ATECO ammissibili è contenuto in un allegato tecnico al decreto.

Sono ammesse al beneficio solo le imprese che rispettano i criteri dimensionali di “piccola impresa”, così come definiti nell’Allegato I del Reg. UE 651/2014 (cd. Regolamento GBER – “General Block Exemption Regulation”).

Per ottenere l’esonero previsto dall’art. 3, i soggetti dell’art. 21 c. 1 DL 60/2024 (convertito dalla L. 95/2024, devono inviare domanda esclusivamente online all’INPS, seguendo le istruzioni che verranno fornite dall’Istituto.

Incentivo autoimprenditorialità

Il medesimo decreto ha anche previsto un contributo per l’autoimprenditorialità per chi avvia un’impresa in Italia tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025.

In sintesi, il contributo è destinato a nuove imprese avviate tra il 1° luglio 2024 e il 31 dicembre 2025 appartenenti ai settori strategici indicati all’art. 2 c. 2 del decreto (vi rientrano, tra gli altri: transizione ecologica, digitale, cultura, salute, cura, mobilità sostenibile, bioeconomia);

Le imprese devono essere avviate da soggetti che rispettano i requisiti soggettivi dell’art. 21 D.L. 60/2024, che si trovano in stato di disoccupazione alla data di avvio dell’attività, ovvero giovani under 35 o donne di qualsiasi età.

Per tale agevolazione è previsto un contributo a fondo perduto di 500 euro al mese, per ciascun soggetto imprenditoriale beneficiario, fino a un massimo di 36 mesi e comunque non oltre il 31 dicembre 2028.

Il contributo viene liquidato annualmente in forma anticipata ed in base alle disponibilità finanziarie territoriali comunicate dall’Autorità di gestione del Programma Nazionale “Giovani, Donne e Lavoro 2021–2027”.

Anche per questa misura la piena operatività è collegata alla necessità di indicazioni da parte dell’Inps con apposita circolare.

Fonte: Decreto 3 aprile 2025 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Gazzetta Ufficiale n. 111 del 15 maggio 2025)



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