export Paesi terzi vale 4,9 miliardi

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La pubblicazione del bando per la promozione del vino nei Paesi terzi rappresenta un sostegno importante per un settore che proprio ai mercati extra Ue destina sei bottiglie su dieci tra quelle esportate, per un valore nel 2024 di 4,9 miliardi e un importante potenziale di ulteriore crescita. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’annuncio del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste del via alla nuova misura dell’Ocm Vino, con una dotazione di 98 milioni di euro. Una novità importante per le imprese che cade in un momento delicato per il Vigneto Italia, tra le incognite legate alla guerra dei dazi, l’aumento dei costi di produzione e i tentativi di criminalizzare ingiustamente un alimento che rientra a pieno titolo nella Dieta Mediterranea.

OCM vino: Coldiretti ringrazia il Masaf per il sostegno all’export

Da qui il ringraziamento al Ministro Lollobrigida e all’intera struttura del Masaf per l’impegno profuso nel mettere tempestivamente a disposizione delle aziende uno strumento importante, andando anche nella direzione di una maggiore semplificazione, come richiesto da Coldiretti. Se i primi segnali dell’export nel 2025 vedono il segno positivo, lo spettro dei dazi di Trump alimenta l’incertezza delle cantine, considerato che proprio quello Usa è il primo mercato di riferimento in valore.

Vino italiano: Coldiretti e la battaglia contro la criminalizzazione

A minacciare i record del vino italiano sono anche le infondate campagne di criminalizzazione. Proprio grazie all’impegno del Governo su iniziativa di Coldiretti e Filiera Italia era stato sventato il rischio che il vino potesse essere penalizzato proprio nei programmi di promozione Ue.

Etichette allarmistiche sul vino: la posizione di Coldiretti

E anche la battaglia contro l’idea di apporre delle etichette allarmistiche sta dando i suoi frutti, con le rassicurazioni arrivate dai Commissari europei Hansen e Varhelyi nel recente incontro con Coldiretti al Vinitaly, mentre l’Irlanda, il Paese che aveva lanciato l’iniziativa di apporre scritte terroristiche sulle bottiglie, sembra intenzionata alla marcia indietro.

“Quella delle etichette allarmistiche è una follia tutta ideologica che rischia di danneggiare un settore fondamentale per l’agricoltura europea e veicolo di cultura nel mondo – ha ricordato Ettore Prandini, presidente di Coldiretti -. Continueremo a batterci in tutte le sedi contro scelte senza fondamento scientifico che non distinguono tra consumo consapevole e abuso”.

Guerre commerciali: Coldiretti e Filiera Italia per la tutela del vino

Si continua al contempo a lavorare per attenuare gli effetti delle guerre commerciali. “Abbiamo chiesto espressamente all’Europa di non toccare nei contro dazi al momento fortunatamente sospesi nessun prodotto alcolico americano perché questo settore fondamentali resti fuori da dispute – sottolinea Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia -. Stiamo continuando anche ad avviare iniziative congiunte con i produttori e distributori americani, affinché si capisca che i dazi sono strumento perdente per tutti”.

Il settore vitivinicolo italiano: dati e fatturato secondo Coldiretti

Secondo l’analisi Coldiretti il fatturato del vino italiano ammonta a oltre 14 miliardi di euro, con 241mila imprese viticole che gestiscono una superficie di 675mila ettari. Veneto, Sicilia e Puglia sono le regioni con la maggiore superficie vitata. Un settore importante anche dal punto di vista occupazionale con 1,3 milioni di persone impegnate direttamente nei campi, nelle cantine e nella distribuzione commerciale, ma anche nelle attività collegate.





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