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AGI – Parlarsi senza esclusioni per il bene dell’Ucraina e per rispondere alle sfide dell’Europa. È il messaggio che invia la premier Giorgia Meloni, al suo fianco il Cancelliere tedesco Merz ricevuto oggi a palazzo Chigi nella sua prima visita in Italia. Roma fa asse con Berlino, “l’Italia abbia un ruolo” afferma non a caso il successore di Olaf Scholz, “nella Ue non ci sono membri di serie A e di serie B”.
Dal presidente del Consiglio – che domani dovrebbe vedere la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il vicepresidente americano Vance e non si escludono altri incontri – arriva una richiesta di unita’ all’interno dell’Unione europea. “No a personalismi che rischiano di minare l’unita’ dell’Occidente“, dice la premier rispondendo a una domanda sulle parole del presidente francese Emmanuel Macron. Ma soprattutto ora che l’ipotesi di un invio di truppe in Ucraina “è tramontata” l’Italia si dice disponibile a far parte di tutti i formati, anche a quello Weimar (Germania, Francia, Polonia).
“L’Italia è un partner grande e importante”
“Serve – spiega il presidente del Consiglio – il contributo di tutti, particolarmente delle nazioni fondatrici ma anche tutte le altre: solo se troviamo una sintesi con l’obiettivo di essere più forti potremo dare un futuro diverso a questo continente”. L’incontro tra il Cancelliere tedesco e la premier è il segnale che il primo non ha alcun disinteresse nei confronti di Roma, rimarca Meloni; “l’Italia è un partner grande e importante nell’Ue. Non parlo solo per me ma per tutto il governo della Repubblica federale tedesca”, sottolinea Merz.
Il piano per rilanciare la competitività delle imprese
L’obiettivo è rilanciare insieme la competitività delle imprese, stringere un asse sulla necessità di porre rimedio a un approccio troppo ideologico alla transizione verde (“Siamo d’accordo sulla necessita’ di raggiungere i traguardi ambientali ma non possiamo correre il rischio di una desertificazione industriale”), lavorare insieme per rafforzare il settore della Difesa per far si’ che ci sia un pilastro europeo al fianco di quello americano.
Punti di contatto
Sono dunque diversi i punti di contatti tra i due leader: sul fronte dell’immigrazione, ad esempio, “c’è grande sintonia”, sottolinea il capo dell’esecutivo. L’incontro con Merz “è stato concreto, aperto”, ha osservato Meloni, ci sono sforzi comuni per costruire una pace giusta in Ucraina e una posizione convergente sul fatto che “non si può rimanere indifferenti” per quello che sta succedendo a Gaza. Insomma, se Roma e Berlino lavorano insieme “è una buona notizia certamente per i nostri popoli ma è una buona notizia anche per l’Europa nel suo complesso”.
Non a caso la premier ricorda come Italia e Germania siano le due principali economie manifatturiere d’Europa: “Siamo l’uno per l’altro partner fondamentale, con un interscambio che nel 2024 ha superato i 150 miliardi di euro”. I legami tra i due Paesi sono “solidi” e saranno ulteriormente rafforzati dal prossimo vertice intergovernativo che si terra’ all’inizio del 2026 in Italia.
L’incontro con il presidente libanese Joseph Aoun e canadese Mark Carney
La premier oggi ha accolto nella sede del governo anche il presidente libanese, Joseph Aoun, e il primo ministro canadese Mark Carney. Al primo ha ribadito il forte impegno italiano a fianco del popolo del Libano che secondo il presidente del Consiglio può voltare pagina dopo le numerose crisi che lo hanno attraversato. In Libano l’Italia è presente con oltre mille soldati all’interno di Unifil, i due leader hanno sottolineato – ha spiegato il capo dell’esecutivo – il ruolo insostituibile svolto dall’Italia all’interno della missione Onu.
Con il primo ministro canadese la premier ha rimarcato la comunanza di vedute in politica internazionale. Sulla situazione in Medio Oriente i due Paesi concordano nel “tentativo di costruire per dare alla regione una prospettiva di stabilita’ e quindi di crescita”, l’obiettivo della premier è “arrivare a una cessazione permanente delle ostilità e ovviamente in questo quadro non ci possono essere ambiguità nel pretendere che Hamas rilasci tutti gli ostaggi e nel chiarire che non c’è futuro per Hamas, non c’è un futuro per la presenza di Hamas nella Striscia o in un futuro Stato palestinese”.
Per quanto riguarda la questione ucraina “condividiamo gli sforzi per una pace giusta e duratura“, ha detto il presidente del Consiglio che giudica positivamente il vertice di Istanbul perché “le rispettive delegazioni si sono viste”, si tratta di “un primo timido passo verso un processo per una pace giusta e duratura e che tenga in debita considerazione le necessarie garanzie di sicurezza per la nazione aggredita”.
Cerimonia di insediamento
Domani la premier sarà alla cerimonia di insediamento di Papa Leone XIV (“Voglio esprimere apprezzamento per le parole del Pontefice che ha anche messo a disposizione la Santa Sede per i negoziati” sull’Ucraina, ha detto la premier ai cronisti), poi in agenda ci sono altri incontri. La premier dovrebbe vedere tra gli altri la presidente della Commissione Ue Von der Leyen e il vicepresidente americano Vance.
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