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L’art. 11 c. 2 del codice, nella sua attuale formulazione, prevede l’obbligo per le stazioni appaltanti di indicare nei bandi di gara il contratto collettivo nazionale e territoriale di riferimento, strettamente connesso con l’attività oggetto dell’appalto.
Il CCNL di riferimento e la dichiarazione di equivalenza
L’allegato I.01 del codice detta importanti istruzioni in merito. Tralasciando i parametri fissati per la Pubblica Amministrazione, l’aspetto più pregnante sul ruolo del Consulente del Lavoro è quello concernente la “dichiarazione di equivalenza”.
Infatti, l’art. 11, c. 3, del codice prevede che qualora l’operatore economico applichi un differente contratto collettivo rispetto a quello indicato nel bando, debba essere acquisita, e verificata, la dichiarazione di equivalenza. Con quest’ultima, il concorrente deve attestare che il differente contratto garantisca le stesse tutele (economico-normative) di quello di cui al bando di gara.
Detta equivalenza è sussistente di default qualora il contratto applicato risulterà sottoscritto dalle medesime organizzazioni sindacali di cui al contratto di riferimento.
In caso di discordanza, invece, l’art. 3 dell’allegato prevede che debba aversi riguardo, con riferimento alle tutele economiche, alle componenti fisse della retribuzione globale annua e, quanto alle tutele normative, a 14 parametri, con possibilità di scostamenti marginali, in corso di perimetrazione.
Le clausole sociali
Il ruolo del Consulente del Lavoro
Il CdL assiste il proprio cliente al fine di orientarlo correttamente al rispetto delle leggi e normative. Parimenti può essere chiamato ad integrare, con funzioni di supporto, le commissioni di gara. Pertanto, è un presidio di legalità.
Nell’ambito di tale attività, oltre alle specifiche competenze da implementare costantemente, può contare sul Sistema ordinistico cui appartiene. Il riferimento è all’ASSECO ed alla certificazione dei contratti.
La prima, rilasciata dal CNO, superato il rigoroso iter di certificazione nel quale è centrale il Consulente-Asseveratore, attesta la regolarità delle imprese nella gestione dei rapporti di lavoro e, al contempo, promuove la diffusione della cultura della legalità. E’, dunque, utile per dimostrarne l’affidabilità nel campo degli appalti e, in molti casi, ottenere la premialità prevista, in particolare per gli appalti pubblici.
La certificazione dei contratti, rilasciata -previa attenta verifica – dalle apposite commissioni istituite presso i CPO, consente la “certazione” dello schema negoziale, rappresentando, altresì, un utile strumento volto ad arginare e, in molti casi, dirimere il contenzioso anche in sede ispettiva.
Anche quest’anno Wolters Kluwer sarà presente alla 16^ edizione del Festival del Lavoro con One LAVORO la rivoluzionaria soluzione digitale dedicata ai Consulenti del lavoro che garantisce un supporto concreto per gestire ogni fase del rapporto di lavoro e cogliere tutte le opportunità derivanti da una disciplina in continua trasformazione. Prova subito One LAVORO.
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