“Fondi dirottati su altre regioni che si sono dimostrate pronte”

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Il collegamento veloce Palermo Catania “non è tale neanche sulla carta”. E ora slitta anche la data di consegna, originariamente prevista per giugno 2026, “dopo che il governo Meloni ha deciso ieri di spostare le risorse del Pnrr su altre tratte ferroviarie”. Lo denuncia il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo.

“In tutto questo – dice – emerge la grave responsabilità di Schifani che tace, colpevolmente, mentre i fondi Pnrr della Sicilia vengono dirottati su altre regioni che si sono dimostrate pronte, efficienti e abili nella programmazione. Schifani, anziché convocare tardivamente i direttori generali accusati di essere responsabili dei ritardi nella spesa, dovrebbe ammettere innanzitutto le sue responsabilità visto che la rimodulazione proposta ieri dalla Cabina di regia nazionale in consiglio dei ministri fa seguito alle proposte pervenute dalle Regioni”.

“I vertici della burocrazia regionale – prosegue – sono stati scelti e piazzati in virtù di spartizioni partitiche e di gestione clientelare del potere. Dopo il clamoroso scandalo dei referti istologici a Trapani, per esempio, stiamo ancora aspettando che Schifani rimuova il capo della Pianificazione strategica, vero assessore ombra alla Salute. Risulta quanto meno paradossale che – aggiunge – oggi Schifani si svegli dal torpore e scagli i propri strali contro i dirigenti da lui stesso nominati. E però il presidente della Regione è stato fin troppo reattivo nel pretendere e ottenere di gonfiare a dismisura l’organico dell’ufficio Cerimoniale di palazzo d’Orleans, passato da 24 a oltre 100 dipendenti. Questo dimostra che – conclude – oltre le pompose cerimonie c’è il nulla sotto vuoto spinto”.

“Niente lavori d’aula questa settimana per l’assenza del governo, mentre la Sicilia affonda – dice Roberta Schillaci, vicecapogruppo del M5S all’Ars, che se la prende col governo regionale -. È l’ennesima vergogna del governo targato Schifani, mentre la sanità boccheggia, il lavoro è sempre più precario e le infrastrutture continuano ad essere disastrose, come conferma anche la freschissima notizia del taglio dei fondi Pnrr per il potenziamento della tratta ferroviaria Palermo-Catania che saranno dirottati verso altre regioni. Dire che tutto questo è indecente – continua – è un eufemismo. Mentre questo governo continua a guardarsi l’ombelico e pensa a misure e ad azioni tutt’altro che urgenti in questo momento drammatico per la nostra isola, tutto va a rotoli. Ci dica, piuttosto, Schifani quando riuscirà a superare le beghe della sua maggioranza e a nominare, dopo quattro mesi di attesa, il direttore generale dell’Asp di Palermo e a presenziare alla seduta d’aula dedicata allo sfascio della sanità che chiediamo da mesi”.

Rincara la dose, in una nota, la senatrice M5s in commissione Bilancio Ketty Damante. “Se volete prendere un treno che vi porti da Palermo a Catania dimenticatevelo – dice -. La scure del ministro Foti sul Pnrr si abbatte, ancora una volta, sulle già scarse e precarie infrastrutture siciliane”. “Cosi – aggiunge -, mentre si favoleggia di un mirabolante Ponte sullo Stretto, caro solo a Salvini, l’isola vede tagliarsi 37 chilometri di ferrovie ad alta velocità perché i geni dell’economia che sono al governo dicono che i fondi non potranno essere spesi alla scadenza del Piano a giugno 2026, quindi tanto vale tagliare. I fondi del Pnrr saranno, così, destinati altrove e quelli per la tratta Palermo-Catania forse dovranno essere presi da fondi già destinati a altri progetti”.

Così il segretario confederale della Cgil Pino Gesmundo, che punta il diro contro Salvini: “Il ministro Salvini più che ‘quello del fare’ sembra proprio essere ‘quello del non fare’. Se avesse posto più attenzione al Pnrr piuttosto che alle continue forzature normative per la realizzazione di un’opera non necessaria come il Ponte sullo Stretto, sarebbe stato molto meglio per tutto il sistema Paese”. “Ieri – spiega il dirigente sindacale – il Consiglio dei Ministri ha discusso la Revisione del Pnrr, parte della quale interessa le infrastrutture programmate del Paese, e in cui si elencano una serie di ritardi nella realizzazione delle opere per le quali è necessaria una rimodulazione sostanziale, tra cui la Ferrovia Palermo-Catania, la Ferrovia Salerno-Reggio Calabria, che registra ritardi nello sviluppo del progetto esecutivo, l’AV nel tratto del Terzo Valico dei Giovi, che presenta ritardi nella realizzazione, e molte altre ancora. Ritardi, ritardi, ritardi!”



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