Imprese: Cna Sicilia, oneri di istruttoria ambientale insostenibili, rischio per il settore cave e lapidei

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
Abruzzo
Agevolazioni
Agrigento
Alessandria
Ancona
Aosta
Arezzo
Ascoli-Piceno
Aste L'Aquila
Asti
Avellino
Bari
Barletta-Andria-Trani
Basilicata
Belluno
Benevento
Bergamo
Biella
Bologna
Bolzano
Brescia
Brindisi
Cagliari
Calabria
Caltanissetta
Campania
Campobasso
Caserta
Catania
Catanzaro
Chieti
Como
Cremona
Crotone
Cuneo
Emilia-Romagna
Enna
Ferrara
Firenze
Foggia
Forli-Cesena
Friuli-Venezia Giulia
frosinone
Genova
Gorizia
Grosseto
Imperia
Isernia
Italia
La-Spezia
Latina
Lazio
Lecce
Lecco
Liguria
Livorno
Lodi
Lombardia
Lucca
Macerata
Mantova
Marche
Massa-Carrara
Matera
Messina
Milano
Modena
Molise
Monza-Brianza
Napoli
Novara
Nuoro
Olbia Tempio
Oristano
Padova
Palermo
Parma
Pavia
Perugia
Pesaro-Urbino
Pescara
Piacenza
Piemonte
Pisa
Pistoia
Pordenone
Potenza
Prato
Puglia
Ragusa
Ravenna
Reggio-Calabria
Reggio-Emilia
Rieti
Rimini
Roma
Rovigo
Salerno
Sardegna
Sassari
Savona
Sicilia
Siena
Siracusa
Sondrio
Sud sardegna
Taranto
Teramo
Terni
Torino
Toscana
Trapani
Trentino-Alto Adige
Trento
Treviso
Trieste
Udine
Umbria
Valle d'Aosta
Varese
Veneto
Venezia
Verbania
Vercelli
Verona
Vibo-Valentia
Vicenza
Viterbo


Palermo, 20 maggio 2025 – “Con la Legge Regionale n. 1 del 2025, la Regione Siciliana ha aggiornato le tariffe degli oneri di istruttoria, portandole a livelli 5-10 volte superiori rispetto alla media nazionale. Un aumento ingiustificato, che non trova corrispondenza con la reale portata economica delle attività istruttorie e che rischia di soffocare le piccole e medie imprese del territorio”. Lo hanno detto Maurizio Merlino e Alberto Santoro, della Cna Sicilia, a margine dell’audizione presso la III Commissione Attività Produttive dell’Assemblea Regionale Siciliana, dedicata all’aumento degli oneri di istruttoria per i procedimenti amministrativi relativi alle autorizzazioni ambientali nel settore cave e lapidei.

“Non esiste alcun rapporto tra il costo effettivo dell’istruttoria e gli oneri imposti”, hanno dichiarato Maurizio Merlino e Alberto Santoro, della CNA Sicilia. “Stiamo parlando di cifre che, in altre regioni, sono decine di volte inferiori. Questo squilibrio penalizza gravemente la competitività delle nostre aziende, già alle prese con costi energetici e burocratici elevati.”

Durante l’audizione, Alfio Grassi, rappresentante del Consorzio Pietra Lavica dell’Etna, ha illustrato uno studio dettagliato che confronta gli oneri siciliani con quelli applicati in altre regioni italiane.

“Simulando il calcolo di oneri di istruttoria di una cava di dimensioni medie – ha spiegato Grassi – ne deriva che, in Sicilia, un proponente che attiva la procedura di verifica di assoggettabilità andrà a sostenere circa 8.000 – 10.000 euro di spese di istruttoria, mentre in Campania, per il medesimo progetto, basteranno solo 2.500,00 euro”.

“Inoltre – ha aggiunto – un proponente della Regione Sicilia dovrà sostenere un’ulteriore spesa di 12.000,00 euro per le istanze di verifica di ottemperanza che dovrà attivare a seguito delle immancabili condizioni ambientali ante operam, in corso d’opera e post operam che vengono inserite nei provvedimenti di verifica di assoggettabilità, mentre un proponente che presenta istanza di verifica di ottemperanza in Campania è esente da qualsiasi onere aggiuntivo”.

“La Sicilia si conferma un’isola a parte, ma non in senso positivo”, hanno concluso Merlino e Santoro. “Mentre altre regioni agevolano le imprese, qui le strozziamo con costi insostenibili. Se non si interviene, rischiamo di perdere investimenti e posti di lavoro”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link