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Mentre il mondo sanitario continua a trasformarsi, una generazione in particolare sta ridefinendo le regole del gioco: la Generazione Z. Nati tra il 1997 e il 2012, i giovani adulti di oggi si trovano al crocevia tra innovazione tecnologica, crescente consapevolezza sul benessere e fragilità sociali post-pandemia. Le ultime analisi di McKinsey & Company ci offrono uno sguardo approfondito sulle esigenze, le abitudini e le contraddizioni che caratterizzano questa generazione in ambito salute.
1. Medici sì, ma anche content creator: la rivoluzione delle fonti
Secondo il Consumer Health Insights Survey 2024 di McKinsey, solo il 42% dei Gen Zers dichiara di affidarsi ai medici per informazioni su salute e benessere, contro il 59% dei baby boomer. Una parte crescente – circa il 38% – cerca queste informazioni direttamente sui social media, preferendo contenuti accessibili, brevi e spesso informali.
Ma il dato più sorprendente riguarda l’influenza dei content creator: 1 giovane su 3 ammette di aver preso decisioni sanitarie sulla base di consigli ricevuti da influencer senza formazione medica, mentre quasi il 50% ha deliberatamente ignorato il parere di un medico per seguire le opinioni di amici o familiari.
Si tratta di un cambio di paradigma profondo, che obbliga il mondo sanitario a rivedere non solo i propri canali, ma anche i codici comunicativi.
2. Una generazione che non trova il suo posto
A differenza delle generazioni precedenti, la Gen Z non segue la curva classica della felicità. Secondo una ricerca riportata da Fortune e condotta su oltre 200.000 persone in tutto il mondo, il tradizionale andamento a U della soddisfazione nella vita non si verifica tra i 18-29enni di oggi.
La disillusione è precoce e riguarda svariati aspetti:
- Mancanza di senso e direzione
- Precarietà economica
- Ansia per il futuro ambientale e geopolitico
- Aumento del disagio psicologico
La salute mentale, in particolare, è uno dei fronti più critici, con alti tassi di burnout, ansia e sintomi depressivi, spesso non affrontati in modo strutturato.
3. Una generazione che pesa sempre di più sul sistema sanitario
Oggi forse ancora sottovalutata, la Gen Z è destinata a diventare una delle principali categorie di utilizzatori di servizi sanitari. McKinsey stima che entro il 2030, questa generazione rappresenterà quasi la totalità della forza lavoro e sarà responsabile di una spesa sanitaria annua di 165 miliardi di dollari, in crescita rispetto ai 135 miliardi del 2022.
Le sfide per il welfare e la sanità integrative
Questa dinamica pone due sfide centrali per il mondo del welfare e della sanità integrativa:
- Comprendere le esigenze specifiche e mutevoli della Gen Z
- Costruire canali e servizi su misura, capaci di intercettare bisogni sommersi e aspettative elevate
4. Una comunicazione da ripensare: il potere (e il rischio) dei social
Essendo la prima generazione nativa digitale, la Gen Z non distingue più tra vita online e offline. Le informazioni su salute e benessere sono spesso raccolte su TikTok, YouTube, Instagram, attraverso formati rapidi e virali, ma non sempre attendibili.
La sfida è duplice:
- Per glioperatorisanitari: presidiare i social con contenuti autorevoli ma accessibili, senza paternalismo
• Per le istituzioni e le aziende: costruire strategie di educazione alla salute che parlino il linguaggio dei giovani, valorizzando le buone pratiche e contrastando la disinformazione
Ascoltare, adattarsi, innovare
La fotografia offerta dai dati McKinsey ci racconta una generazione complessa, più fragile ma anche più consapevole. In un’epoca in cui l’accesso all’informazione è immediato, ma la fiducia è volatile, è fondamentale che le organizzazioni sanitarie – pubbliche e private – imparino a dialogare con la Gen Z in modo nuovo.
Il futuro della salute non sarà solo una questione di cure, ma di relazioni, linguaggi e ascolto autentico. Chi saprà comprenderlo oggi, avrà un vantaggio competitivo e sociale domani.
Cosa può fare Assidim per le PMI che vogliono davvero parlare alla Gen Z
Per le piccole e medie imprese, la sfida non è solo attrarre giovani talenti, ma saperli ascoltare e accompagnare in un percorso di benessere concreto, credibile e coerente con i loro valori.
Assidim, da oltre 40 anni, offre soluzioni di salute e protezione integrativa pensate non solo per le grandi aziende, ma accessibili e personalizzabili anche per le PMI. In un’epoca in cui il benessere è uno dei principali driver di scelta e permanenza sul posto di lavoro, un piano sanitario flessibile può fare la differenza.
Le proposte Assidim che parlano alla Gen Z
- Coperture sanitarie smart per giovani lavoratori, flessibili e digitali
- Supporto psicologico e benessere mentale, con accesso diretto a sportelli di ascolto e consulenze online
- Servizi di prevenzione, telemedicina e check-up digitali, facilmente accessibili da mobile
- Welfare integrato, con attenzione agli stili di vita e alla conciliazione vita-lavoro
- Programmi informativi e formativi sulla salute, utili per educare, coinvolgere e fidelizzare i team
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